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L'occhio indiscreto - Das indiskrete Auge
Alessandro Bernasconi, Heimo Prünster

L'occhio indiscreto - Das indiskrete Auge

I bunker del vallo alpino littorio in Alto Adige visti attraverso le fotografia dello spionaggio germanico. Una storia per immagini

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Produktdetails

Verlag
Curcu Genovese
Erschienen
2016
Sprache
Italiano
Seiten
168
Infos
168 Seiten
26 cm x 26 cm
ISBN
978-88-6876-121-9

Hauptbeschreibung

Negli anni a partire dal 1935, in particolare tra il 1939 ed il 1942, nel contesto dell’annessione dell’Austria al Terzo Reich, il regime fascista italiano ordinò il completamento del Vallo Alpino verso la frontiera nord-orientale, al fine di fortificare il tratto di confine con il Reich. Per l’Alto Adige erano stati previsti poco meno di 800 bunker, circa 400 dei quali furono realizzati in più fasi, tantissimi non furono mai completati. Del “lato oscuro” dei rapporti che unì Hitler e Mussolinii ad un comune destino rimane oggi, a tangibile testimonianza, questa grande e “politicamente contraddittoria” linea fortificata che Mussolini volle a difesa della frontiera nord, dall’Alto Adige al Friuli. In un lasso di tempo totale di due anni furono versati in Alto Adige 1,5 milioni di metri cubi di calcestruzzo da 19.000 lavoratori regolarmente stipendiati dalle imprese appaltatrici e alloggiati nei numerosissimi cantieri distribuiti sul territorio altoatesino. E’ oggi difficile riuscire ad immaginare le dimensioni dell’impresa, sia dal punto di vista logistico, di materiali e forza lavoro impiegati, considerando i mezzi e le tecniche a disposizioni all’epoca e tenendo presente le attività belliche condotte in parallelo. Il risultato finale fu quello di un “ciclopico sogno difensivo” il quale rimase tale.
L’alleato germanico, per mezzo del suo efficiente apparato spionistico, era ben informato circa i progressi dei lavori del Vallo Littorio alla frontiera e, i loro agenti, opportunamente addestrati ad usare apparati fotografici professionali, scattarono centinaia di immagini delle opere fortificate. La situazione di clandestinità in cui le riprese sono state effettuate risulta evidente nelle foto pubblicate nel libro; molte di esse furono realizzate in fretta e furia, a causa del rischio di essere scoperti. Le foto così ottenute sono efficaci, documentarie, e servirono ai servizi segreti germanici come base sulla quale lavorare per riconoscere posizione, dimensioni, natura, condizioni e avanzamento dei lavori di costruzione dell’infrastruttura militare dell’alleato italiano.